Quando parliamo di trapianto di capelli ci riferiamo ai follicoli attivi che vengono espiantati dallo stesso paziente che subirà il trattamento.
Il motivo è dato dal fatto che non è possibile l’utilizzo di bulbi provenienti da donatori terzi e, men che meno, l’innesto di bulbi piliferi sintetici.
Il trapianto di capelli
Il trapianto di capelli è tutt’ora l’unico rimedio disponibile quando ci si trova davanti ad atrofie diffuse del bulbo pilifero.
Possiamo affermare con sufficiente certezza, infatti, che anche farmaci come il minoxidil e la finasteride, e con loro tutti quegli integratori ed unguenti pubblicizzati come miracolosi, hanno la capacità di produrre miglioramenti solo sul follicolo.
Invece se parliamo di trapianto di capelli, quindi di bulbi piliferi sani innestati e prelevati da zone dove resistono alla caduta dei capelli, parliamo di un intervento a carattere definitivo.
L’operazione è effettuata senza necessità di ricovero e senza anestesia totale (quella locale è più che sufficiente) e, solo in alcuni casi sotto sedativi.
Non è dolorosa e, per merito dei più innovativi metodi di “microinnesto”, il risultato è più che soddisfacente ed in genere non si notano effetti indesiderati, se non molto leggeri.
La storia del trapianto di capelli
Le più avanzate metodiche di trapianto di capelli in realtà derivano dai primi interventi che vennero effettuati intorno alle metà degli anni cinquanta.
Naturalmente allora i risultati erano tutt’altro che soddisfacenti e molto spesso assai innaturali: esiti cicatriziali evidenti, innesti poco mimetizzati (famosi gli “effetti a ciuffi” e “ a bambola”) caratterizzarono quegli anni di pionierismo nel campo del trapianto di capelli.
Naturalmente da quei tempi la tecnica di intervento ha fatto passi da gigante e gli effetti benefici più importanti si riscontrano in una enorme diminuzione dell’area da cui vengono prelevati i bulbi da innestare nelle zone “meno fortunate”.
Fino a quale anno fa l’operazione prevedeva il prelievo dall’occipite di una banda di cuoio capelluto che veniva poi subito sottoposta a sezione (grazie a tecniche di tipo microscopico) e quindi “microinnestata”, sezione per sezione, microinnesto per microinnesto, nell’area colpita dalla caduta dei capelli.
Così facendo il trapianto di capelli forniva un risultato estetico sufficientemente naturale, però era sempre necessario mettere in conto gli esiti cicatriziali nell’area dei prelievi e qualche effetto collaterale in quella degli impianti (dolore e gonfiore postoperatorio e sensibilità della zona ridotta).
Il trapianto di capelli oggi
Questi problemi vengono oggi superati grazie alla messa a punto di nuove metodiche per il trapianto di capelli, che si fondano sui prelievi e sugli innesti anche del singolo bulbo.
Oggi viene riportata oltretutto anche una maggior cura nella “direzione” del microimpianto, cioè il bulbo viene orientato in modo che, quando crescerà, il capello segua il naturale orientamento dei capelli della zona in cui è stato innestato.
Si può affermare che i risultati conseguiti sono assolutamente naturali e scevri da esiti postoperatori indesiderati e/o esiti cicatriziali permanenti.
Di conseguenza il trapianto di capelli, se in mano a chirurghi esperti, può rappresentare la soluzione ideale, tra quelle meno invasive, discreta come risultato finale. Ed anche più economica rispetto ai tempi passati.
Durata e costi del trapianto di capelli
La durata e i costi di un trapianto di capelli sono strettamente in relazione alla grandezza della zona che deve essere rinfoltita.
Se parliamo di zone mediamente estese l’operazione può avvenire in un’unica sessione della durata di circa quattro ore, il cui costo può aggirarsi tra i tremila e i cinquemila euro.
Tuttavia, in alcune situazioni è consigliabile una ripetizione dell’intervento (da qualche settimana a qualche mese) se si presenta l’esigenza di qualche ulteriore rinfoltimento.
I tempi di perfezionamento dei risultati
L’effetto estetico finale può essere valutato solo quando è passato qualche mese. Occorre tener presente che il capello innestato è cortissimo (circa due millimetri) e quindi occorre che cresca (all’incirca un centimetro ogni trenta giorni) per poter apprezzare il risultato.
Questi tempi che possono apparire lunghi, garantiscono, però, cambiamenti nella fisionomia personale assai graduali nel tempo e quindi più discreti nei confronti delle persone frequentate dal paziente.
Il trapianto di capelli: l’importanza del chirurgo
L’abilità, la competenza e l’esperienza di chi opererà hanno un peso assolutamente determinante sul risultato finale del trapianto.
Questo dipende anche molto dal grado di personalizzazione che egli riesce ad ottenere per il paziente e in buona parte dall’accuratezza delle visite effettuate prima dell’intervento.
Un’estrema precisione nell’esecuzione dei microimpianti sono fondamentali, soprattutto se si tiene presente che più è piccola l’area di prelievo (ed abbiamo detto che oggi si tende ad espiantare bulbo per bulbo) è più elevati sono i rischi di un danneggiamento dei follicoli.
Il trapianto dei capelli è miracoloso?
Occorre sempre ricordare che, per quanto non certo uno dei più impegnativi, il trapianto di capelli è pur sempre un’operazione chirurgica e pertanto è sempre delicata.
Per quanto possano essere lusinghieri i risultati che si possono ottenere è sempre bene non avere un’aspettativa smisurata perché comunque resta irrealistico ipotizzare che il risultato finale sia perfettamente identico a quanto la natura riserva a chi non perde i capelli.
In ogni caso, i capelli oggetto del trapianto cresceranno come gli altri, quelli naturali e quindi si potrà trattarli esattamente come questi, effettuando regolarmente lo shampoo, la pettinatura e consentendogli una crescita fino alla lunghezza che si preferisce.
La tecnica del trapianto di capelli in altre zone del corpo
Le medesime metodiche che vengono usate per il trapianto di capelli si utilizzano anche per la correzione di esiti cicatriziali in varie altre zone del corpo umano, per rinfoltimento di qualche antiestetica area glabra.
Ad esempio sul volto, ed anche in tutti quei casi nei quali le sopracciglia o siano cadute del tutto oppure siano andate incontro a diradamenti di intensità più o meno sensibile.