Ultimamente abbiamo sentito tanto parlare di alcune tinte per capelli che potrebbero essere cancerogene, soprattutto nel caso se ne faccia un uso prolungato. La comunità Europea aveva smentito le voci arrivate dagli studi americani, ma ora un approfondimento dell’AIRC fa chiarezza sull’annosa questione. Qual è quindi il rischio per chi usa queste sostanze ad alte concentrazioni? Leggiamo insieme!
Tinte per capelli cancerogene: bufala o realtà?
Sono in tanti gli studiosi che non vogliono creare falso allarmismo intorno alla relazione che potrebbe esserci fra le tinte per capelli e l’aumento delle malate di cancro al seno. Alcuni studi, però, avrebbero notato una percentuale importante di crescita del problema soprattutto nelle donne che regolarmente, a scadenza di un mese o addirittura meno, ricorrono all’uso di tinte per capelli.
I dati epidemiologici permettono di valutare una correlazione tra i due fenomeni, ma non sono in grado di chiarirne la causa effettiva, anche se le ipotesi ricadono soprattutto su particolari componenti chimici delle tinte mischiate agli assetti genetici di ognuno di noi e ad altri fattori ancora ignoti.
Comunque, nonostante questo, il numero di aumento assoluto è decisamente inferiore alla soglia di preoccupazione da parte di scienziati e studiosi. Gli esperti, infatti, non ritengono ancora necessario sconsigliare l’uso della tinta per capelli. Lo studio, oltretutto, ha notato un particolare aumento delle probabilità solamente nelle donne che hanno purtroppo familiarità con la malattia e che quindi presentino fattori individuali tali da renderle particolarmente vulnerabili. Non è dunque possibile estendere i risultati di queste ricerche alla popolazione tutta delle donne. In conclusione, i risultati di questo studio, vanno esaminati con cautela e saranno necessari molti altri approfondimenti per capire l’effettivo rischio delle tinte sui capelli.
Perché i ricercatori si sono concentrati sulle tinture per capelli?
La risposta a questa domanda è semplice: l’uso di tinte per capelli è aumentato in tutto il mondo, tanto da stimarne addirittura il consumo di una donna su tre, sopra ai 18 anni. I coloranti sono classificati in tre categorie: permanenti, semipermanenti e temporanei. Nell’80% dei casi studiati, le donne avevano fatto uso di tinture permanenti.
Questo scagiona di molto le categorie restanti. È da considerare, inoltre, che negli anni le cose sono decisamente cambiate: le prime tinte per capelli, infatti, contenevano un’alta componente chimica che, per alcuni animali, è risultata estremamente cancerogena. Questo tipo di prodotto è stato eliminato fra gli anni Settanta e Ottanta. Dunque, gli studi epidemiologici hanno effettivamente rilevato che i casi in aumento sono dovuti comunque all’uso di vecchie formulazioni e sulle nuove ci sono ancora pochi accertamenti. Per questi dovremo aspettare almeno una decina d’anni.
È necessario ridurre l’uso di tinte per capelli?
La risposta è no. Fino ad ora l’American Cancer Society ha decretato che gli studi condotti fino a ora non dimostrino un rischio certificabile e che l’aumento di cancro al seno rilevato può essere legato anche a molti altri aspetti, di cui l’uso di tinture per capelli è certamente solo un elemento fra tanti.