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“La teca dei capelli”: a Firenze l’iniziativa per schierarsi con le donne iraniane

L’iniziativa in favore delle donne iraniane è partita oggi a Firenze, la teca con le ciocche dei capelli. Fisicamente si trova al Museo Novecento, ed è un gesto di vicinanza e supporto alle donne iraniane: ogni ciocca raccolta verrà donata all’ambasciata islamica dell’Iran con sede a Roma. Questa iniziativa è stata promossa dalla collaborazione del Comune di Firenze, del Museo Novecento e dalla Conferenza delle donne democratiche della Toscana.

L’iniziativa dell’Italia per stringere in un abbraccio le donne iraniane

La teca dei capelli, nasce con l’obiettivo di dare solidarietà dopo dell’uccisione da parte della polizia morale della 22enne Mahsa Amini. La giovane arrestata per aver indossato male il velo, e della repressione violenta delle successive proteste che hanno provocato la morte di Hadith Najafi, ventenne diventata simbolo del dissenso.  “Con questo gesto esprimiamo la nostra vicinanza alle donne iraniane e alla battaglia per i loro diritti – ha detto l’assessore a Diritti e pari opportunità Benedetta Albanese -. Inviamo tutte le ciocche di capelli che donne e uomini si sono tagliati a Firenze in segno di solidarietà al popolo iraniano ed insieme anche una lettera in cui invitiamo ad ascoltare il nostro appello al rispetto dei diritti umani. Firenze, città libera e aperta, è al fianco delle donne di tutto il mondo nella battaglia del riconoscimento dei diritti e delle libertà, contro ogni repressione e violenza. Inviamo le ciocche raccolte presso il museo Novecento nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che cade il  25 novembre”. 

L’Italia si stringe attorno alle donne iraniane

“Il Museo Novecento è un luogo di arte ma anche di sensibilità contemporanea, e come tale non può che accogliere con massima condivisione e convinzione un’iniziativa come questa. Ha dichiarato Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento -. L’arte è infatti una delle forme di libertà più alte dell’essere umano e forma di contrasto ai regimi e all’oppressione di ogni genere. Eventi tragici come questo non possono che vedere il museo al centro del dibattito culturale e pronto alla solidarietà della pacifica protesta delle donne iraniane”.

“Mahsa Amini – ha aggiunto Tania Cintelli, portavoce della Conferenza delle donne democratiche della Toscana – è morta per una ciocca di capelli. Non indossava correttamente il velo ed è stata punita con la morte. Domani sarà un nuovo 25 novembre. Che sia davvero, per tutte e tutti, in ogni angolo del mondo, un momento di riflessione condivisa. Per costruire tutte e tutti insieme un mondo capace di mettere davvero al centro i diritti e le libertà, a partire da quelli delle donne”. 

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