Negli ultimi anni il vocabolario dell’hairstyling si è arricchito di un termine che, fino a non troppo tempo fa, era ignoto anche ai più assidui lettori di riviste di settore: lo shatush.
Ma cosa è lo shatush? E perchè questa modalità di colorazione dei capelli ha ottenuto così tanta importanza, andando a sostituire le precedenti tecniche meno moderne e più vetuste?
Cosa è lo shatush
Lo shatush si pone come principale e forse la più innovativa alternativa alle meches per quanto concerne la possibilità di applicare riflessi e schiariture naturali alla propria chioma.
La nascita dello shatush non è proprio recentissima: negli Stati Uniti si parla di shatush già dagli anni ’60, ma le sorti di questa tecnica di decolorazione sono state abbastanza altalenanti, con un’accelerazione nel corso degli ultimi 2-3 anni, grazie anche alle numerose celebrities che hanno improvvisamente abbracciato la filosofia dello shatush.
La storia dello shatush
Avete mai pensato a quelle che sono le origini dello shatush? Siamo così abituate a questo tipo di trattamento, ma in realtà lo shatush è stato inventato molto di recente.
Il suo ideatore è stato Aldo Coppola, un vero guru nel mondo dei capelli. Lo stilista è morto nel 2013 all’età di 73 anni.
Lo shatush di Aldo Coppola è nato nel 2001. Solo 16 anni fa. Per molte di voi può sembrare una vita ma, per chi ha qualche annetto in più, non è affatto così! Prima non esisteva questa strepitosa tecnica per tingere i capelli.
Si, che ci crediate o no, lo shatush è nato grazie a un italiano. La fama di questa tecnica però è internazionale. Le principali star di Hollywood lo sfoggiano in diverse occasioni ed è ormai diventato una soluzione pratica e veloce per chi vuole avere i capelli sempre perfetti ma non ha voglia di passar troppo tempo dietro alla ricrescita.
La particolarità del trattamento risiede nel fatto che i capelli sono sfumati nella loro lunghezza, ma con tre gradazioni differenti. Ciò porta ad un risultato completamente naturale.
Come viene fatto lo shatush
Al fine di ricreare il principale vantaggio derivante dall’applicazione dello shatush (ovvero, la naturalezza della schiaritura), la chioma viene suddivisa in tante sezioni.
Successivamente, il decolorante viene applicato su ciocche cotonate, sfumando dalla radice alle punte, in maniera tale che l’applicazione sia più consistente in queste ultime. L’utilità della cotonatura è evidente: solamente attraverso tale approccio sarà infatti possibile ottenere dei riflessi irregolari e, pertanto, dare l’impressione che la schiaritura sia frutto di una lunga esposizione solare, e non delle mani di un bravo parrucchiere.
Shatush per tutte!
Un mito da sfatare sullo shatush riguarda la possibilità di applicare questa tecnica di decolorazione solo sulle chiome bionde.
Niente di più falso: sebbene sia vero che è proprio sulle bionde che nasce lo shatush, e proprio ad esse si rivolge in maniera prevalente, è altrettanto vero che questa tecnica è ormai utilizzata con successo anche sulle chiome castane e su altri colori, regalando in ogni caso un contrasto gradevole.
Che colore raggiungere attraverso lo shatush
Uno degli aspetti sui quali le donne fanno la maggiore confusione riguardo allo shatush, è il “colore di destinazione”. Su tale tema occorre innanzitutto ricordare come lo shatush non sia un colore specifico, ma sia solamente una decolorazione che agisce sul pigmento esistente e, pertanto, permette di ottenere un risultato personalizzato sulla base delle singole chiome.
Per farvi un’idea del risultato finale dei vostri capelli con lo shatush pensate al loro colore dopo una lunga esposizione al sole: la meta sarà esattamente quella (dal rame al biondo a seconda delle chiome).
Non abbiate timore, lo shatush vi permetterà comunque di scegliere il livello preferibile della schiaritura da raggiungere: se volete approcciare a una schiaritura leggera, potete optare per una decolorazione di uno o due toni. Se invece volete osare un po’ di più, potete spingersi verso i tre o quattro toni. Le applicazioni avranno una durata proporzionale al numero di toni da scolorare (in linea di massima, tra i 20 e i 30 minuti).
Il nostro consiglio, considerata la natura del trattamento e il rischio di stressare e sfibrare eccessivamente i capelli, è quello di agire per gradi e partire da una decolorazione soft, per poi comprendere se sia il caso di optare per una schiaritura più consistente.
Shatush fai da te. Ecco come procedere a casa.
Ecco una domanda che vi starete chiedendo in molte: è possibile realizzare questa tecnica di decolorazione a casa propria, ottenendo un risultato comunque eccellente?
La risposta è certamente positiva, ma per conseguire un risultato che sia soddisfacente, occorre riporre un minimo di cautela e – soprattutto per le prime volte – farsi aiutare da qualcuno che possa essere “complice” di questa impresa.
L’ingrediente principale è principalmente uno: un buon prodotto schiarente. In commercio ne trovate diversi: cercate di non lesinare con la spesa, perché a farne le conseguenze è solo la vostra chioma. Meglio spendere qualcosa in più puntando su quelli qualitativamente migliori, piuttosto che correre il rischio di trovarsi con capelli sfibrati o con una schiaritura non brillante.
Una volta recuperato il prodotto, dovrete fare in modo di applicare correttamente: se non avete la possibilità di cotonare le ciocche, limitatevi ad applicarlo solo sulle punte. Lo shatush fai da te vi garantirà un effetto ombra davvero invidiabile!
Attenzione a non lasciare troppo a lungo in applicazione il prodotto schiarente: per regolarvi, potete “controllare” la schiaritura delle punte, e risciacquare abbondantemente non appena vi rendete conto di aver raggiunto la meta ambita.
Prima di risciacquare cercate di spingere il prodotto anche nella parte più alta dei capelli (più o meno all’altezza delle orecchie), lasciando tuttavia in applicazione pochi minuti. In questo modo dovreste riuscire a garantirvi una buona sfumatura con la quale ottenere un risultato definito e naturale. Dopo si procederà con un buon lavaggio attraverso uno shampoo delicato, e una successiva piega con la quale darete il movimento preferito alla vostra chioma.
Shatush, quanto costi?
Abbiamo compreso che lo shatush può essere replicato a casa con un pizzico di attenzione e grande soddisfazione. Ma quanto tempo impiegherebbe il nostro parrucchiere di fiducia per applicare questa tecnica di decolorazione? E a quali costi?
Di norma, l’applicazione dello shatush ha dei tempi che dipendono dal livello di schiaritura, e sono generalmente compresi tra i 20 e i 30 minuti di applicazione (seguiranno risciacqui, shampoo e piega, con i tempi previsti ordinariamente dal vostro parrucchiere).
Per quanto attiene invece il costo, il prezzo del solo schiarimento con shatush si aggira intorno agli 80 – 100 euro. Un consiglio: abbiate sempre cura di accertarvi con il vostro parrucchiere sui prodotti effettivamente utilizzati durante la procedura di schiaritura, affinché siano sempre della massima qualità.
Lo shatush delle star
Abbiamo già ricordato come siano decine le star di tutto il mondo che hanno affidato le proprie chiome allo shatush, consapevoli degli ottimi risultati conseguibili attraverso questa tecnica di decolorazione. Qualche esempio?
È un’affezionata dello shatush da lunga data Cameron Diaz mentre, tra le star di casa nostra (o quasi), ne è esemplare di grande promozione la showgirl argentina Belen Rodriguez.
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Opinioni sullo shatush
L’opinione generale sullo shatush è sicuramente positiva, rappresentando una tecnica di decolorazione efficace, molto naturale, e ben più valida delle tradizionali meches.
Tenete tuttavia in considerazione che lo shatush non è l’unica tecnica di decolorazione a vostra disposizione, tra le tendenze del momento ricordiamo ad esempio il balayage: il nostro consiglio è quello di parlare con il vostro parrucchiere di fiducia per dei consigli specifici. È molto probabile che insieme, in tempi molto brevi, possiate individuare il metodo migliore!
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Sono incinta, posso fare lo shatush?
La donna incinta non può fare la tinta. Questo è risaputo. Nessun trattamento invasivo deve essere fatto sopra e fuori la testa in questo periodo tanto sensibile. Sono tante le donne però che cercano ugualmente di curare il più possibile il proprio aspetto, magari ricorrendo a trattamenti non invasivi.
Viene naturale a questo punto chiedersi se lo shatush va bene in gravidanza. Tirate un sospiro di sollievo future mamme, perché questo trattamento fa eccezione! Non c’è il contatto diretto tra il prodotto e il cuoio capelluto. Ricordatevi però di evitare di respirare l’odore delle tinte, utilizzando le apposite mascherine.
Differenze tra lo shatush e il balayage
Tra le ultime tendenze in campo di schiaritura dei capelli ricordiamo anche il balayage, per un effetto luminoso e naturale sui capelli.
Ma quali sono le differenze tra lo shatush e il balayage? Purtroppo infatti, essendoci delle similitudini, è facile anche confonderli. Entrambe sono infatti tecniche che hanno come trattamento di base la decolorazione dei capelli, solo sulle lunghezze e le punte. I capelli vengono così schiariti di alcune tonalità per regalare una effetto naturale, come se fossero schiariti grazie al sole. Di grande tendenza d’estate ma anche d’inverno, si addicono comunque ad una carnagione almeno un po’ abbronzata.
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Si, l’effetto finale è molto simile, anche se con lo shatush l’applicazione del colore dopo la decolorazione è più massiccia ed evidente. Ciò che cambia è sicuramente il modo in cui sono applicate queste decolorazioni. Da una parte c’è lo shatush, che si ottiene grazie alla preventiva cotonatura dei capelli. Sulle lunghezze viene poi applicato il prodotto schiarente.
Il balayge invece, viene applicato nella variante “a stella”. La chioma “subisce” una suddivisione più o meno precisa in cinque ciocche (il numero delle punte di una stella!). Sulle lunghezze vengono fatte delle striature di decolorante con un pennello. Queste vengono schiarite di alcune tonalità ottenendo un effetto davvero naturale. L’effetto è molto più irregolare e per questo, naturale.
Ultima cosa in comune è questa. Non dovete sottoporvi troppo frequentemente al trattamento. Sono pur sempre stressanti per la chioma e perciò è bene attendere diversi mesi prima di effettuarli di nuovo. Nel frattempo, non dimenticatevi di applicare qualche crema nutriente!
Shatush addiction: riflessi molto più naturali
Beh, per noi ci intendiamo di acconciature e tinture è molto semplice: sono tutte vittime della nuova malattia che corre per i parrucchieri e gli hair styilist, lo shatush addiction!
Shatush addiction: cos’è?
È il must dell’attuale trend per le colorazioni dei capelli, al bando le vecchie meches: con lo shatush addiction le vostre chiome avranno schiariture e riflessi molto più naturali
Shatush addiction: come si ottiene e quando nasce
È una metodologia che nasce negli anni sessanta dagli hair stylist di New York e di Hollywood, e che alcuni anni fa ha avuto un rilancio da parte del famoso stilista dei capelli Aldo Coppola. Lo shatush addiction è una tipologia di schiaritura dagli effetti graduali non troppo definiti, applicata solo sulle estremità dei capelli: si ottiene con una destrutturazione del colore e con una sfumatura più morbida e naturale possibile.
Shatush addiction: come si realizza
Al fine di ottenere un perfetto shatush addiction la chioma la si suddivide in sezioni e il prodotto decolorante va applicato solo su delle ciocche dopo la loro cotonatura, partendo da un effetto molto più sfumato verso la radice, intensificandolo a mano a mano che ci si avvicina alla punta del capello.
Quello che fa la differenza tra uno shatush addiction ben fatto e gli altri è proprio la cotonatura: se perfettamente eseguita dà ai riflessi una distribuzione irregolare, quindi con un’apparenza meno netta, come se la chioma fosse stata schiarita in modo naturale dai raggi del sole.
Fino a non molto tempo fa lo shatush addiction era riservato alle donne dalla chioma bionda per un risultato che appariva più naturale. Più di recente è stata sviluppata una tecnica che ha permesso anche alle donne dai capelli castani di avere quell’effetto, radici chiare e zone di crescita più scure.
Cosa devo sapere prima di farmi fare uno shatush addiction?
Occorre ricordare che lo shatush addiction non è una colorazione specifica, quindi non si può optare per una specifica sfumatura, ma le sostanze agiranno sui capelli a seconda del pigmento base che è presente sugli stessi. Se i vostri capelli sono scuri e, esposti al sole, hanno dei riflessi color rame, ecco che lo shatush addiction metterà in risalto proprio queste sfumature ramate, se invece avete i capelli color della cenere, lo shatush addiction avrà le sfumature del biondo.
Grazie a questa metodologia si potranno schiarire i capelli a partire da uno fino a tre toni con un trattamento di ¼ d’ora, o, al massimo, di quattro toni estendendo il trattamento fino a ½ ora.
Il nostro consiglio è comunque di effettuare schiariture graduali perché altrimenti i capelli si indeboliscono e si sfibrano troppo.
Lo shatush addiction: i vantaggi
Il primo dei vantaggi dello shatush addiction rispetto agli altri metodi di schiaritura è proprio la naturalezza dell’effetto finale, quindi non richiede ulteriori ritocchi e, contrariamente a quanto accade con i colpi di sole, non si ha l’antiestetico problema della ricrescita.
Non ci sino controindicazione particolari per lo shatush addiction: l’unica cosa da tenere a mente è che è indispensabile l’utilizzo di prodotti di elevatissima qualità, sia che il trattamento avvenga in casa propria, sia che avvenga in un salone di uno hair stylist.