Ebbene sì, nonostante le restrizioni governative alcune persone continuano a lavorare. Sebbene alcune attività sono state permesse fino alla scorsa settimana, parrucchieri ed estetisti sono stati i primi a esser stati messi in fermo momentaneo dalla legge. In un momento delicato come questo, in cui rispettare la distanza di sicurezza è necessario, è impensabile poter abbandonarsi a un trattamento estetico di qualsiasi genere.
Nonostante il Presidente del Consiglio sia stato molto chiaro su ciò che è possibile e non è possibile fare, qualcuno ancora non ha capito. Solo qualche settimana fa vi avevamo raccontato delle denunce dell’Associazione Acconciatori di Bisceglie; ma a quanto pare non è bastato.
I parrucchieri che lavorano nonostante le restrizioni
Ci spostiamo nel Sud Italia, esattamente nel comune di Pozzuoli, dove i Carabinieri hanno sorpreso 3 persone all’interno di una barberia. I militari si sono insospettivi osservando un uomo che attendeva di fronte a una saracinesca abbassata e hanno proceduto con i controlli: il titolare dell’attività – un 52enne napoletano – era intento a tagliare i capelli a un cliente nell’attesa che entrasse anche l’altro. Entrambi sono stati multati per violazione del decreto governativo.
Altro caso registrato a Gravina di Catania. I Carabinieri hanno sorpreso il titolare della barberia in Via San Domenico Savio intento a prendersi cura di un suo cliente. Anche in questo caso sono stati denunciati entrambi e sottoposti al provvedimento sanzionatorio.
E ancora in Sicilia – nel comune di Librino – un altro caso sciocca i residenti: in Viale San Teodoro è stato scoperto un barbiere abusivo nel quale ben sette persone si erano ritrovate per tagliarsi i capelli. Il salone era stato allestito all’interno di un garage, in uno spazio di appena 12 metri quadrati senza finestre e prese d’aria. Dopo aver fatto uscire i clienti dal locale, le forze dell’ordine hanno proceduto ritirando le autocertificazioni.
Tutte le persone presenti affermavano di essersi recati in Viale San Teodoro per farsi tagliare i capelli, ma l’onestà in questo caso non paga. Al proprietario è stata imputata anche la mancata iscrizione alla Camera di Commercio, all’albo degli artigiani con sanzione accessoria della chiusura a tempo indeterminato del suo esercizio con annessa apposizione dei sigilli sulla porta d’ingresso. Tutti i clienti presenti sono stati multati.