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Riapertura parrucchieri: le regole da adottare secondo l’INAIL e l’Istituto Superiore di Sanità

Da tempo ormai si parla di come sarà la vita post quarantena e soprattutto di come bisognerà approcciarsi agli esercizi commerciali chiusi per tanto tempo. Si tornerà alla vita di prima, ma ovviamente in modo graduale e per questo motivo avremo regole rigide da rispettare per agevolare i proprietari delle imprese e garantire la  sicurezza di tutti.

Voci sempre più insistenti dichiarano che il 18 maggio riapriranno anche i centri estetici e i parrucchieri, ma l’ultima parola spetta alle Regioni e ognuna deciderà in modo autonomo. Qualora comunque queste attività dovessero riaprire, quali saranno le regole? Scopriamolo subito!

Le regole da adottare secondo l’Inail e l’Istituto Superiore di Sanità

L’Inail e l’Istituto Superiore di Sanità hanno pubblicato le linee guida da adottare per parrucchieri, barbieri e centri estetici.

“Non si tratta di disposizioni vincolanti – precisa il presidente dell’Inail, Franco Bettoni – ma di contributi di carattere scientifico, che contengono analisi del rischio per settori specifici di attività, per cui forniscono ipotesi di modulazione delle misure di contenimento del contagio già note, anche attraverso criteri per l’individuazione di misure di prevenzione e protezione. È  evidente che non si tratta di linee guida impartite alle imprese, che né l’Inail né l’Iss sono titolati a emanare. Spetterà alle autorità politiche e alle parti sociali trovare il giusto contemperamento tra gli interessi in gioco, con la flessibilità che le situazioni territoriali possono richiedere. Se, sulla base del trend epidemiologico e dell’analisi dei dati di monitoraggio regionale, si dovesse verificare un miglioramento degli indici di contagio, il Comitato tecnico scientifico potrà richiedere la  revisione del quadro delle raccomandazioni”. 

Probabilmente scomparirà il classico lunedì di chiusura e si lavorerà dall’inizio della settimana fino al sabato con orari più lunghi per permettere di venire incontro a tutte le richieste delle clienti. Inoltre bisognerà calcolare i tempi di ogni trattamento per il singolo cliente, così da evitare attese dentro o fuori dall’attività.

La distanza minima tra le postazioni dovrebbe essere di almeno due metri ed è preferibile lavorare con le porte aperte.

Si parla poi di kit monouso, sterilizzazioni continue nel salone, niente riviste da sfogliare o borse sui tavoli. L’uso delle mascherine è obbligatorio sia per i clienti sia per i lavoratori. Ad ogni cliente che entra in negozio dovrà essere fornito un sacchetto monouso che potrà contenere gli oggetti personali. Nei saloni di estetica si lavorerà in cabine chiuse con mascherine FFP2 e FFP3, quelle chirurgiche non vanno bene. La sauna, il bagno turco e l’idromassaggio dovranno invece rimanere chiusi al pubblico.

Per i barbieri: chi vorrà farsi tagliare la barba dovrà arrivare con il lavaggio già fatto a casa.

Nel caso in cui non si possa provvedere a comprare asciugamani e grembiulini monouso, questi andranno lavati ad almeno 60 gradi per mezz’ora.  Sarà inoltre obbligatorio sanificare gli strumenti di lavoro come spazzole e phon ad ogni nuovo cliente.

Via libera delle Regioni, ma non tutte

Se da un lato ci si sente sollevati pensando che le Regioni vadano incontro ai propri cittadini, dall’altro, alcune di queste sono molto preoccupate. In Lombardia, ad esempio, rimanendo la zona più colpita in assoluto dal Covid, le cose potrebbero non migliorare dall’oggi al domani. Si sta ancora considerando l’idea di riaprire parrucchieri e centri estetici, ma i diretti interessati hanno lanciato un appello disperato: “Fateci riaprire subito, siamo pronti a garantire la sicurezza. Non possiamo resistere un altro mese.”

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