Al giorno d’oggi piercing e tatuaggi si possono fare davvero ovunque e siamo qui per parlarvi di questo: il Surface al dito è tornato di moda. Ma come funziona? Ve lo spieghiamo di seguito.
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Piercing al dito: cosa c’è da sapere
Esattamente come un piercing all’ombelico, al naso o alla lingua, quello sul dito ha bisogno della stessa cura e della stessa attenzione degli altri. Consiste nel forare la pelle del dito con un ago canula e far passare al suo interno la barretta del piercing; la posizione è interessante e di certo originale, ma è un po’ scomoda in quanto le mani sono sempre esposte a qualsiasi rischio e la possibilità che il vostro piercing si incastri nei jeans o in altri oggetti è alta.
Surface o microdermal?
Esistono due tipi di piercing per la zona di cui stiamo parlando: si tratta del Surface e del Microdermal. Il primo passa da parte a parte, come stavamo accennando e si ottiene mediante l’uso di un ago canula che fora la vostra pelle uscendo dal lato opposto.
Il secondo, invece, prevede un solo foro d’entrata e la possibilità di inserire una placca all’interno della vostra pelle che farà fuoriuscire un perno sul quale verrà attaccato il gioiello da voi scelto.
Cura
Dopo aver fatto il piercing dovrete disinfettarlo con l’acqua ossigenata e una crema antibiotica, meglio se con cortisone, come ad esempio il Gentalyn Beta. Dopo qualche settimana, quando il piercing si sarà ormai attestato, potrete finalmente cambiare il gioiello e sceglierne uno che vi piace di più.
Il piercing al dito fa male?
La soglia del dolore è soggettiva, questo vuol dire che potreste avvertire molto fastidio o quasi per nulla nel momento in cui il piercer vi starà forando la pelle; l’importante, comunque, è rispettare le norme igieniche e resistere quel tanto che basta per vedere il vostro piercing realizzato al meglio!
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#fingersurfacepiercing at #Triplethreattattoos in Slidell. Come see Theresa!
