Continua la rivolta dei parrucchieri contro le restrizioni del decreto di Giuseppe Conte del 26 Aprile; il Presidente del Consiglio durante la sua ultima conferenza stampa ha dichiarato che barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno rimanere chiusi almeno fino al primo giugno.
Anche qui la data è incerta, poiché solo vedendo come si svilupperanno le cose nel nostro Paese, sarà possibile fare una stima di quando riapriranno tutti i negozi e sarà possibile tornare alla normalità. Chi fa parte della categoria estetica ovviamente non ci sta e non sa come tirare avanti dovendo affrontare le spese di un esercizio chiuso, ma sulla carta ancora attivo.
Parrucchieri chiusi: scoppia la rivolta
Moltissimi parrucchieri si stanno preoccupando del loro futuro e alcuni temono che – seppur ligi ai loro doveri di bravi cittadini – verranno comunque rimpiazzati da tutti quelli che abusivamente si recheranno presso le case per fornire i loro trattamenti a domicilio. La conferenza stampa di domenica sera ha infranto i sogni di tutti: ci si aspettava maggiore libertà, pur sempre nel rispetto delle regole e della salute. Ma così non è stato. Milioni di parrucchieri, barbieri ed estetisti hanno visto sfumare le loro speranze di riaprire almeno a metà maggio i loro negozi.
A parlare nel video qui sotto è Barbara Quadrelli, che insieme alla sua socia Angela Casillo, gestisce il salone Moda Capelli a Como. L’amarezza della donna è tanta e le sue parole sono chiare:
“Avevamo già comprato tutti i dispositivi: mascherine e disinfettanti, investendo molti soldi e senza entrate, perché siamo chiuse da ormai due mesi. Inoltre, avevamo pensato a pacchetti fatti apposta per le nostre clienti, dei buoni per servizi di parrucchiere ed estetica da utilizzare una volta riaperto il salone. Volevamo ricominciare”.
E poi continua: “Come categoria, ci hanno messi insieme a ristoranti e bar. Senza nulla togliere alla loro attività ma almeno hanno la possibilità di lavorare attraverso il delivery e, dal 4 maggio, potranno fare asporto. Noi invece, nonostante abbiamo da sempre misure ferree da rispettare all’interno dei nostri saloni e centri estetici, siamo trattati così. Non lo ritengo corretto. Inoltre, questa decisione aumenta il rischio che ci siano abusivi che fanno servizio a domicilio”.
Alla fine del video, poi, arriva la stoccata al Presidente Conte: “Sa chi siamo, signor Presidente? Glielo spiego io. Siamo quelli che eravamo pronti a scacciare il risentimento e a rimboccarci le maniche e ricominciare, non ci saremmo tirati indietro. Sa cosa mi rende nervosa e risentita, caro Presidente Conte? Che ci abbiate catalogato come esercizi di assembramento. Noi lavoriamo con protocolli di igiene quasi, se non uguali, a quelli dei medici, da sempre”.
Date le grandi polemiche non è assurdo pensare che Giuseppe Conte possa riconsiderare – da qui a pochi giorni – le sue dichiarazioni e magari donare all’Italia un nuovo inizio il prima possibile.