L’emergenza sanitaria da CoronaVirus purtroppo porta ancora i suoi disagi dopo un anno; a Napoli diversi rappresentanti del settore parrucchieri ed estetisti hanno manifestato contro le decisioni del Governo Draghi. Inizialmente i saloni di bellezza avevano la possibilità di rimanere aperti anche in zona rossa, ma da qualche settimana è arrivato anche per queste attività lo stop. I lavoratori però chiedono la possibilità di aprire e lavorare in sicurezza, come hanno sempre fatto.
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A Napoli le proteste dei parrucchieri
Barbieri, parrucchieri ed estetiste hanno manifestato in Piazza del Plebiscito chiedendo al Governo di poter lavorare:
Vogliamo riaprire, abbiamo le condizioni di sicurezza e rispettiamo tutte le norme per le sanificazioni e contro il rischio di contagio da Coronavirus.
Confesercenti Campania ha così commentato l’iniziativa di questi lavoratori in zona rossa:
Il settore sconta perdite per 20 milioni di euro, sono a rischio 60mila posti di lavoro. Chiediamo la riapertura delle attività, la sospensione dei canoni e dei tributi, la risoluzione di problemi atavici di scarsa tutela, quali l’abusivismo e l’assenza di ammortizzatori sociali per dipendenti e donne in maternità.
La manifestazione pacifica di barbieri, parrucchieri ed estetiste ha poi preso una piega forte: i lavoratori hanno esibito una poltrona vuota e al suo cospetto una bara lasciata in terra e calpestata a turno. Una delegazione di professionisti è stata quindi ricevuta in Prefettura, mentre alla Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola annunciava un bando per contributi agli affitti. Vincenzo Schiavo, Presidente Confesercenti Campania ha poi dichiarato:
Il settore è in crisi, il Governo non dà ristori, 16mila attività in difficoltà, non possono pagare affitti, tasse e utenze. Un’ingiustizia tenerli chiusi quando garantiscono sicurezza.
Chiedono l’intervento delle autorità
I parrucchieri in zona rossa si trovano in grandissime difficoltà economiche e se questa situazione non dovesse accennare a migliorare si troveranno costretti anche a fare un grosso taglio sul personale dei loro saloni. I responsabili di questo settore son stati ricevuti dal Prefetto Marco Valentini e queste sono state le loro parole:
Abbiamo chiesto di girare le nostre istanze al Governo e al Ministero dell’Economia: imporre la chiusura a queste attività è un’ingiustizia. Garantiscono sicurezza per la salute dei clienti, devono riaprire quanto prima, così si alimenta solo l’abusivismo. Bisogna dare dignità e futuro ai nostri seri imprenditori, attendiamo anche ristori concreti dal Governo. Diamo voce a 16mila imprese in Campania, 7mila solo a Napoli e provincia, per il settore di parrucchieri/barbieri, centri estetici, benessere e immagine. Si tratta di 35mila addetti diretti e di oltre 20mila indiretti: quasi 60mila lavoratori in gravissime difficoltà. In media le perdite di fatturato sono di oltre 20 milioni, del 40% rispetto al 2019, con punte di 70% e con molte attività che non riescono a pagare i fitti, le utenze e la tasse.
E ancora:
Chiediamo di riaprire: i mesi di chiusura sono stati troppi, i sostegni sono ridicoli, quasi pari a zero, invochiamo anche maggiori controlli pur di tornare a lavorare. Riapriamo in sicurezza, ma riapriamo. Prima della chiusura abbiamo investito migliaia di euro in dispositivi per sanificare e per adeguare le nostre attività alle norme anti-Covid, ma non è servito a nulla. Molti di noi hanno subito il distacco della corrente perché non riescono a pagare le utenze, alcuni non hanno mai riaperto, altri non apriranno mai più.
I parrucchieri in zona rossa, da Nord a Sud non chiedono altro che di poter lavorare come hanno sempre fatto dallo scorso maggio 2020. Saranno accontentati oppure no?