Si tratta di tecniche differenti ma entrambe utilizzate per uno solo scopo: donare volume e colore alle sopracciglia. Sono state sperimentate negli ultimi anni da moltissime donne, in virtù degli effetti garantiti nel tempo, per rimediare anche alle sopracciglia troppo sottili o troppo chiare. Il microblanding si differenzia dal tatuaggio per durata e tecnica di applicazione.
Non c’è una regola generale da seguire per capire quale delle due strade sia la migliore per dare più volume alle sopracciglia, ma è bene lasciarsi consigliare da professionisti, anche perché, vista l’importanza dell’argomento, è necessario avere estrema precisione nel realizzarle.
Quali elementi le differenziano?
Il microblading si presenta come tecnica semi-permanente: è necessario utilizzare un’apposita penna per disegnare manualmente i tratti sottili che ricordano i peli delle sopracciglia.
Questa tecnica è ideale per creare un aspetto naturale e sfumato, ma il risultato dura solitamente dai 6 ai 18 mesi, a seconda del tipo di pelle e delle cure che si danno alle sopracciglia.
Inoltre, il microblanding può essere sempre corretto, sul colore, sulla forma e sulla struttura in generale, attraverso altre tecniche chiamate “camouflage” o “cover up”, capaci di ricostruire il progetto iniziale e rimodellare l’intera arcata.
Il tatuaggio per sopracciglia, invece, è una tecnica permanente che prevede l’utilizzo di una macchina ad aghi per depositare il pigmento sotto la pelle delle sopracciglia.
Il trattamento è indicato per chi cerca una definizione più marcata e duratura, ma il risultato può essere meno naturale e l’effetto potrebbe cambiare nel tempo in base alla qualità del pigmento utilizzato.
Insomma come un vero e proprio tatuaggio sulla pelle! Non solo, diversamente dal microblanding, il tattoo non può essere ritoccato, ma solo ridefinito dopo la prima schiaritura; pertanto, è necessario non sbagliare né sulla forma e né tantomeno sul colore!
Perché scegliere il microblanding piuttosto che il tatuaggio?
Prima di effettuare qualsiasi tipo di trattamento, è opportuno rivolgersi al proprio medico di fiducia e richiedere un parere esperto e incondizionato. Questo, per valutare se sia più opportuno scegliere di effettuare il microblanding piuttosto che il tatuaggio, tenendo conto soprattutto delle condizioni fisiche che potrebbero o meno influire sul risultato.
Infatti, sono altamente sconsigliati per le donne in gravidanza, per chi assume farmaci dermatologici perché allergico al pigmento o per chi ha già usufruito di un trattamento permanente impossibile da correggere.
Il microblanding, essendo di breve durata, potrebbe essere maggiormente approvato anche come “esperimento” prima di scegliere definitivamente di tatuare le sopracciglia, sebbene sia necessario ritoccarlo ogni tre o quattro settimane, a seconda dell’esigenza, per via della schiaritura del trattamento stesso.
Il tatuaggio invece, non possiede altre controindicazioni rispetto a quelle già sopra elencate, ma ha bisogno di scendere in profondità e lavorare sul derma per fare in modo che il colore penetri la pelle.
Come vengono effettuati?
Effettuare una consulenza e progettare insieme allo specialista la struttura e la forma delle sopracciglia da andare a realizzare è il primo passo per un risultato ottimale. Il microblanding riscuote molto successo e viene richiesto dalle donne di tutte le età per via del suo impeccabile effetto naturale. Certo, molto dipende dalla precisione con cui viene effettuato il trattamento, ma solitamente ci si affida sempre a persone esperte così da non sbagliare!
Questa tecnica, infatti, a differenza del tatuaggio, consente di rimodellare le sopracciglia, volumizzarle e ridisegnarle attraverso una semplice lama in grado di iniettare colore nell’epidermide e simulare il pelo. Non solo: viene molto richiesta anche per nascondere inestetismi come le cicatrici, per la sua capacità di rinfoltire la zona trattata.
Il tatuaggio viene effettuato a seguito di una pulizia del sopracciglio con pinzette per poi passare alla correzione definitiva, che avviene attraverso uno strumento chiamato demografo, capace di inserire l’inchiostro sottopelle.
