Esiste un movimento nel makeup che ha preso piede nel 2018 e che adesso nel 2022 è entrato nel pieno fulgore del suo mood, conquistando le generazioni più giovani e facendo inorridire quelle conservatrici. Stiamo parlando del Makeup Brutalism, che potremmo tradurre non letteralmente come “il trucco brutto”.
Makeup Brutalism è un termine coniato dalla truccatrice e attivista berlinese Eszter Magyar, che iniziò a lavorare al progetto in 2018. “La brutta rivoluzione del trucco è una comunità”, disse. Durante la quarantena, ci siamo goduti la stranezza degli ombretti verde melma e delle labbra blu, pensandoli come elementi facenti parte di un mondo lontano dal nostro. Perle incollate alla pelle, che bordano una palpebra e basta. Il nero ha scarabocchiato parole su una faccia dipinta di rosso, urlando allo spettatore di “mangiare i ricchi”.
Makeup Brutalism primavera 2022: un trend grottesco ma troppo cool
Schizzi di blu simili a Pollack su labbra gialle. C’è qualcosa di onirico nel Makeup Brutalism. Alcuni giochi sono allegri e infantili, altri sono sinistri e minacciosi, aggressivi e leggermente grotteschi. Il lavoro di questi makeup artist è spesso deriso, perché è allo stesso tempo troppo brutto e non abbastanza brutto. Ma se vogliamo non si tratta di bruttezza in senso stretto ma di irregolarità. “Brutto” è solo una parola che ti fa prestare attenzione. Il trucco brutto sfida uno status quo di perfezione ormai dilagante e propagata da social e mass media.
Viviamo nell’era dei tutorial, in cui tutti si chiedono come e mai perché. Molte persone accettano ciò che vedono senza mettere in discussione nulla. Sanno come disegnare una linea perfetta di eyeliner, ma non hanno idea del perché lo stiano facendo. Il Makeup Brutalism è imperfetto, sciatto e caotico. Gli spettatori di questo fenomeno sono lì per apprezzarno la visione, non per replicarla sul proprio corpo. E voi cosa ne pensate?
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