In Francia, un gesto apparentemente innocuo come fare una battuta sui capelli di un collega potrebbe presto comportare conseguenze penali. La scorsa settimana, la commissione legale dell’Assemblea nazionale francese ha adottato una proposta di legge presentata dal deputato centrista Olivier Serva.
La proposta mira a sanzionare la discriminazione basata sulla struttura, il colore, la lunghezza o lo stile dei capelli di un individuo. Questo provvedimento, noto come “discrimination capillaire”, potrebbe essere approvato in sessione plenaria il 28 marzo, trasformandosi rapidamente in legge.
Francia, arriva una legge in difesa dei capelli: sulle teste non si scherza
Il deputato Serva ha motivato la sua proposta sottolineando che la discriminazione legata ai capelli è un tema dibattuto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il provvedimento si ispira al Crown Act, adottato in California nel 2019, e si basa principalmente su esperienze anglosassoni. Ad esempio, uno studio condotto negli Stati Uniti dal marchio di prodotti per l’igiene personale, Dove ha rivelato che molte donne afro-discendenti modificano la loro acconciatura prima di un colloquio di lavoro. Ciò avviene per evitare di essere percepite come “non professionali” a causa dei loro capelli afro.
Tuttavia, alcuni critici si chiedono se aggiungere un ulteriore motivo di discriminazione alla legislazione francese sia davvero necessario. Considerando che già esistono 25 motivi di discriminazione contemplati dalla legge, tra cui l’aspetto fisico, compresi i capelli. Alcuni osservatori sostengono che dedicare tempo e risorse a un argomento così specifico possa essere eccessivo. Specialmente considerando che il paese affronta sfide ben più urgenti.
Inoltre, si è sollevata la questione se la presunta discriminazione legata ai capelli sia davvero così diffusa in Francia. Mentre ci sono segnalazioni di casi di discriminazione, come quello di uno steward di Air France criticato nel 2012 per le sue trecce, alcuni ritengono che tali incidenti siano piuttosto rari. Ad esempio, il think tank liberale Iref ha ironicamente suggerito che, se il numero di parrucchieri specializzati in capelli afro è in aumento, potrebbe significare che le discriminazioni legate ai capelli sono limitate.
Mentre la proposta di legge mira a combattere la discriminazione sotto ogni forma, molti si chiedono se concentrarsi sui capelli sia davvero la priorità per il paese in questo momento. La questione solleva dibattiti sulla necessità di aggiungere un nuovo motivo di discriminazione alla legislazione francese. Soprattutto se tale mossa sia effettivamente proporzionata alle sfide attuali che il paese affronta.
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