I parrucchieri di tutta Italia sono ormai arrivati al limite; se inizialmente – dato il grande clamore – tutti hanno abbassato la testa in favore del rispetto per la collettività, oggi le cose iniziano a cambiare. I saloni sono chiusi da due mesi e molte persone si trovano a non guadagnare un solo centesimo, ma a dover pagare comunque bollette e affitto. A chiedere aiuto sono in tantissimi, da Caltanissetta a Padova. Anche il parrucchiere delle star, Federico Lauri si è espresso in proposito chiedendo una riapertura anticipata dei saloni. Ma il decreto parla chiaro: saloni chiusi almeno fino al primo giugno.
Tante polemiche sono inoltre sorte per tutti i parrucchieri che lavorano in nero e non si sono lasciati fermare neanche da questo periodo di lockdown.
Federico Fashion Style chiede la riapertura dei saloni
Il parrucchiere di Anzio ha fatto presente che la preoccupazione c’è, ma anche la voglia di tornare operativi prima possibile. D’altra parte molti negozi al dettaglio riapriranno dalla seconda settimana di maggio, anche chi potrebbe sfruttare le vendite online.
Mentre i parrucchieri sono ancora fermi. Ecco le parole di Federico Lauri: “La situazione per noi parrucchieri non è per niente chiara. Partiremo a giugno, più tardi di tutti gli altri e stiamo cercando di capire, tra ordinanze e comunicati, quali sono i presidi e le misure da adottare. Certo non vorrei correre dei rischi per me, il mio personale o i clienti. Alcuni dei miei dipendenti sono calabresi o napoletani e vivono lontano per lavoro, costretti a pagare un affitto in una situazione economica che per loro si fa sempre più pesante. Cerco di aiutarli amichevolmente, aspettando che arrivino fondi per la cassa integrazione. Non fanno riaprire i parrucchieri ma le librerie sì, che invece possono anche vendere online. Se in un salone il rischio di contagio è alto, mi sembra che per la fase 2 tanti altri invece stiano riaprendo. Sarebbe bastato ricominciare già a metà maggio“.
Parrucchieri abusivi dopo il 4 maggio
Fra le conseguenze della riapertura parziale delle attività, poi, c’è da considerare che molti furbetti – con la scusa di andare a trovare qualche parente – magari si recheranno a casa dei clienti portando con sé forbici, tinte e pettinini per fare acconciature a domicilio. Per questo motivo molti si appellano a Federico Lauri; tramite i suoi social e il suo seguito avrebbe il potere di chiedere chiarezza e controlli su tutto il territorio.