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Dpcm del 4 novembre: chiusi i negozi, ma non i parrucchieri

Giuseppe Conte e il suo entourage hanno deciso di dividere l’Italia in Zone Verdi, Arancioni e Rosse a seconda del rischio di contagio di ognuna. Il nuovo Dpcm, infatti, si prefigge la responsabilità di attuare diverse regole tenendo fede alla situazione di ogni Regione. Mentre i ristoranti rimarranno chiusi per cena, quali altre attività subiranno una battuta d’arresto?

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Cosa dice il nuovo Dpcm?

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha istituito nuove regole in atto da domani 5 novembre 2020 e fino al 3 dicembre 2020. Nelle Zone Rosse verranno attuati dei lockdown molto simili a quello dello scorso marzo, ma c’è una novità! Parrucchieri e barbieri potranno rimanere aperti: chiunque si trovi quindi ad abitare in una zona significativamente compromessa dall’emergenza sanitaria potrà comunque recarsi nel suo salone di fiducia per un taglio, un colore o una messa in piega previa – però – autocertificazione.

Sembrerà strano, ma questa volta le cose sembrano essere leggermente diverse. E se vi state chiedendo cosa scrivere fra le giustificazioni dell’autocertificazione recandovi dal parrucchiere, sappiate che la voce è “ragioni di necessità”. Ebbene sì, oggi la cura di se stessi è vista come una necessità. Un piccolo passo che però lascia respirare i proprietari delle attività sopracitate, già provati dai mesi di fermo lo scorso inverno e dalle restrizioni ancora in atto da maggio a questa parte.

Cos’altro cambierà con il nuovo Dpcm?

Il nuovo decreto porta l’Italia a sottoporsi a un coprifuoco dalle 22:00 alle 05:00 di mattina, a prescindere dalla zona di appartenenza; che questa sia quindi rossa, verde o arancione poco cambia. Nelle ore di blocco si potrà uscire di casa solamente per comprovate necessità di lavoro o di salute. I centri commerciali, poi, saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi fatta eccezione per tabaccherie, farmacie, supermercati ed edicole al loro interno.

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