Non si può nominare Dior senza pensare all’oro. Tra grazia ed eccesso, il metallo prezioso per eccellenza incarna l’audacia e la classe senza tempo che caratterizzano la Maison fin dai tempi del suo creatore Christian Dior, che veniva descritto così dall’amico e poeta Jean Cocteau:
Quell’agile genio dei nostri tempi il cui nome magico contiene le parole Dio (Dieu) e Oro (or)
Christian Dior: l’alchimista
Con la capsule collection Dior Gold, il direttore artistico della Maison, Maria Grazia Chiuri, reinterpreta i modelli iconici con sottilissimi fili dorati. Questi illuminano con bagliori preziosi i romantici abiti lunghi come le maglie crochet colorate e gli accessori come ciabattine o le borse più iconiche del brand: Saddle, Lady Dior e Dior Caro.
Un omaggio opulento ma delicato, quello della designer romana, al re di tutti gli alchimisti: Cristian Dior.
Uno sguardo all’oriente
Maria Grazia Chiuri, insieme all’artista femminista Judy Chicago, ha immaginato semi-dee contemporanee avvolte in peplo o abiti intrecciati con fili d’oro ispirati ai culti misterici mediorientali. È un’ode al potere misterioso e ancestrale della femminilità.