Il Covid19 ha stravolto un intero pianeta e oggi la ricerca va avanti in maniera mirata per scoprire come sconfiggerlo del tutto. Dagli ultimi dati è emerso un fatto curioso che potrebbe segnare la svolta decisiva in ambito medico: sembra, infatti, che ci sia una correlazione fra il Covid19 e i capelli. Stando a quanto riportato dal Professor Lotti – autore dello studio – il virus colpirebbe maggiormente chi è calvo.
Leggi anche: CoronaVirus: aumento dei casi di caduta dei capelli. I rimedi dell’esperto
Covid e capelli: qual è la correlazione?
La svolta decisiva potrebbe esser data da un farmaco anti-calvizie. Lo studio è ancora in fase embrionale, ma è già supportato dall’Università di Yale negli Stati Uniti: stando agli ultimi dati emersi, il Covid colpirebbe maggiormente le persone calve rispetto a chi ha tanti capelli. La ricerca rivela un rapporto di tre a uno. Questo fenomeno è dovuto al meccanismo dei ricettori ormonali per la calvizie che causa la perdita dei capelli e – per questo motivo – agevolerebbe l’avanzamento del virus nell’organismo.
Il Professor Lotti, Presidente della World Health Academy Dermatolgy e Professore Ordinario di Dermatologia e Venereologia all’Università degli Studi G. Marconi, ha riferito che una correlazione fra calvizie e CoronaVirus c’è e non è da escludere che questa potrebbe essere la via giusta da percorrere per arginare in maniera definitiva la curva dei contagi.
Covid19 e alopecia
Ecco cosa dice Lotti in merito all’alopecia correlata al Covid19:
“Lo studio è iniziato nel febbraio 2020 ed è stato pubblicato negli Stati Uniti il 1° aprile. Inizialmente, si è partiti da un’osservazione statistica di chi si ammala di Covid19: prima della pubertà, il virus colpisce soltanto nello 0,6% dei casi e il rapporto tra uomo e donna vede gli uomini colpiti in misura molto maggiore. Tutto questo ci ha fatto domandare: cos’è che cambia in queste tre popolazioni? Prima dell’età dello sviluppo l’attività degli ormoni è assente e, tra maschi e femmine, sappiamo che il testosterone è molto più alto nell’uomo che nella donna. Ma la nostra osservazione va oltre ed abbiamo scoperto che i maschi che vengono più colpiti sono quelli calvi ed il rapporto è, addirittura, di tre a uno”.
Prevenzione
Ci si chiede, dunque, se le persone affette da calvizie o alopecia possano in qualche modo prevenire un eventuale contagio assumendo la finasteride:
“Certamente, dovrebbe essere assunta in maniera preventiva. Se si prendesse il giorno dopo che il virus è entrato nell’organismo non succederebbe nulla. Ed a questo punto viene fuori il nostro studio pubblicato negli Stati Uniti il 1° aprile. Dopo 5 settimane e mezzo, il 12 maggio, il gruppo dell’Università di Yale pubblica sul proprio giornale come gli inibitori del ‘5 alfa Reduttasi’, grazie alla dutasteride, che è la finasteride potenziata, blocca i livelli di Ace2 che si abbassano in maniera tale che il virus non entra più né negli alveoli polmonari, né nelle cellule cardiache”.
Quali sono i rischi di chi assume la finasteride? Ecco cosa dice il Professor Lotti: “Ad oggi è descritta una ‘sindrome post-finasteride’: chi la prende per molto tempo e poi la interrompe può andare incontro ad una riduzione dell’attività sessuale o depressione. Questo, però, non ha portato alcuna autorità sanitaria nel mondo ad impedirne l’uso per prevenire la calvizie (alopecia androgenetica) e l’ipertrofia prostatica o il tumore prostatico. Sono queste le due grandi indicazioni di finasteride e dutasteride.”
È giusto quindi affermare che le persone calve muoiono di più a causa del CoronaVirus rispetto a chi invece ha i capelli? “Diciamo che coloro che hanno una maggiore attività dei recettori della ‘5 alfa Reduttasi’, che è ciò che succede nei calvi, muoiono di più per Covid-19. Per chi ne ha meno, come succede ai bambini prima della pubertà, nella donna e sull’uomo ben capelluto, va meglio”.