Continuano le proteste degli artigiani in zona rossa a causa del Covid-19; un parrucchiere di Conegliano – in provincia di Treviso – ha parlato di concorrenza sleale da parte dei colleghi che lavorano in nero.
Leggi anche: Londra: i parrucchieri aprono per 18 ore al giorno dopo 3 mesi di lockdown
Lo sfogo del parrucchiere in zona rossa
Michele Rui è un parrucchiere di Conegliano; lui come tanti altri nell’ultimo anno ha sempre rispettato le normative anti-Covid, ma oggi è stanco di vedere che i suoi sforzi non sono stati ripagati. Ecco il suo sfogo:
Chi ha lavorato nelle settimane di zona rossa ha portato via i clienti a chi invece ha rispettato le norme. A chi ha protestato è stata data visibilità, e noi siamo passati per quelli che non hanno avuto coraggio. Noi, che abbiamo rispettato le regole, come siamo stati tutelati?
In questi giorni i parrucchieri, i ristoratori e tutti i liberi professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria hanno dato inizio alla protesta IoApro che prevede di rialzare le serrande delle loro attività anche senza il consenso del governo. A questa iniziativa hanno voluto partecipare anche i responsabili del settore per la cura della persona, fra cui i parrucchieri. Anche Michele ha detto la sua in merito:
Appoggio le proteste, ma devono essere fatte nel rispetto della legge. Speriamo che le associazioni riescano a farci lavorare anche nelle zone rosse.
La zona rossa, quindi, continua a spaventare i libri professionisti e ad alimentare il clima di incertezza. Cosa cambierà nelle prossime settimane?