La scienza ha rivelato una connessione profonda tra l’orologio biologico del nostro organismo e quello dei nostri capelli, soprattutto perché i capelli sono diventati, col tempo, il primo campanello d’allarme da cui prendere spunto per comprendere in quale stato ci troviamo, a livelle fisico e mentale. Difatti, uno studio sul tema ha riportato che attraverso la raccolta di soli 5 capelli o 3 peli della barba, sarebbe possibile analizzare in laboratorio il nostro ritmo circadiano per verificare se stia viaggiando nel verso giusto, sia a livello fisico che follicolare.
Quali sono le fasi dell’orologio biologico dei capelli?
I capelli, così come tante altre parti del nostro corpo, fanno parte di un più ampio organismo che deve necessariamente accondiscendere alle regole imposte dal proprio ciclo vitale. In particolar modo, il follicolo pilifero è considerato un vero e proprio “mini organo” e deve osservare quattro fasi canoniche di vita per potersi rigenerare un massimo di 8 -10 volte lungo l’arco della nostra intera esistenza: crescita (anagen), involuzione (catagen), quiescenza (telogen) e caduta (exogen). Durante la prima fase si verifica un’intensa attività cellulare per cui si viene a creare un nuovo fusto pilifero; dalla fase di involuzione, ossia arresto dell’attività follicolare, si passa repentinamente a quella di quiescenza che dura invece tre mesi e ha l’obiettivo di spingere il capello verso l’ultima fase di caduta naturale per far spazio al nuovo bulbo. L’orologio biologico dei capelli si assicura che il ricambio avvenga in condizioni normali e con tempi ben definiti ma in modalità asincrone al fine di coinvolgere ogni volta una percentuale pari al 15% o 20% dei nostri capelli per ridurre le variazioni che il cuoio capelluto potrebbe subire, come la perdita involontaria dei capelli.
Cosa sono in grado di rivelare i nostri capelli?
Makoto Akashi, dell’istituto di ricerca Yamaguchi University, ha condotto un’analisi su quattro tipi diversi di soggetti per analizzare il loro stile di vita dai capelli e giungere alla conclusione che la nostra chioma funge da filtro tra il nostro organismo interno e quello esterno, a tal punto da incamerare una serie di fattori di rischio come il tipo di lavoro svolto o l’alimentazione, che potrebbero compromettere il nostro stato di salute. Grazie ai quattro soggetti presi in esame, hanno potuto osservare che l’attività del gene dell’orologio corporeo raggiunge il picco subito dopo il risveglio mattutino, a prescindere dall’orario effettivo in cui suona la sveglia. E a tal proposito è stata rilevata un’eccessiva attività cerebrale che potrebbe assumere significato positivo o negativo a seconda dello stato dei nostri capelli. Il test del follicolo del capello potrebbe essere usato proprio per consentire al nostro organismo di abituarsi all’orologio che scegliamo di avere per non incorrere in situazioni di disturbo.