I capelli ricci conferiscono alle donne che li portano un’aria esotica e sensuale, questo è innegabile. Ma – se fate parte della categoria – certamente saprete che gestirli non è sempre facile, soprattutto se si ha a che fare con umidità o agenti esterni di vario genere. L’alleato delle chiome ricciolute è sicuramente la spuma per capelli, ma ogni tipologia di riccio ha bisogno di particolari cure e attenzioni: scopriamo insieme come gestire al meglio i capelli ondulati a seconda della loro natura!
Le categorie dei capelli ricci
Sfatiamo un mito: i ricci non sono difficili da gestire. Difficile è riconoscere il tipo di riccio che si ha, ma una volta individuato questo è tutta in discesa! Esistono 3 diverse tipologie e siamo qui per svelarvele. Fulvio Tirrico – parrucchiere e ideatore della catena di saloni I Love Riccio – ci spiega qualcosa in più:
«Si dividono in tre macrocategorie definite da una nomenclatura internazionale 2, 3 e 4. La tipologia 2 corrisponde a un riccio ondulato, la 3 è il classico riccio che si chiude a spirale, la 4, invece, è il riccio tipicamente afro». Nei saloni dell’esperto vengono trattati esclusivamente i capelli ricci e sono un vero e proprio paradiso per le donne che non sanno come gestire la loro chioma ribelle!
Le sottocategorie
Fulvio Tirrico continua spiegando che esistono anche delle sottocategorie di riccio:
«Ognuna di queste categorie, poi, ha delle sottocategorie: 2 A, 2B e2C, 3A, 3B e 3C, 4A 4B e 4C. Servono per differenziare il capello in base alla texture, alla porosità, ossia alla capacità di assorbire acqua, al tipo di ondulazione e alla capacità di stringersi. Per tipologia 3A, ad esempio, si indica un riccio largo rispetto a una tipologia 3C che invece è molto più stretta. La tipologia 4C invece corrisponde a un riccio tipo frisée».
A ogni riccio la sua routine
Così come ogni riccio ha la sua tipologia, avrà anche la sua routine:
Tipologia 2
Questi capelli ricci sono sottili e leggeri e tengono meno la piega, di conseguenza sarà necessario usare prodotti molto idratanti perché altrimenti l’onda tenderà ad allisciarsi. Utilizzare quindi uno shampoo volumizzante è la base per avere una splendida chioma da leonessa, seguito poi da una maschera e da una mousse idratante.
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Tipologia 3
Questo tipo di riccio, invece, ha una porosità molto elevata e necessità di idratazione profonda, così come la tipologia 4 che invece risulta crespa. Per questi tipi di riccio è necessario usare uno shampoo delicato a base di oli seguito da una maschera corposa da tenere in posa 5 o 10 minuti al massimo.
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Tipologia 3C
I capelli che appartengono a questa tipologia sono crespi, fitti e corposi, paragonabili agli iconici capelli afro. Il procedimento per la cura di questo tipo di chioma è identico a quello per capelli di tipologia 3 o 4, ma la maschera può non essere risciacquata e si può procedere direttamente con lo styling. Più il capello è secco, meno si sciacqua via la maschera.
Tipologia 4
Come abbiamo detto questo è un capello secco e crespo per il quale non viene usato nemmeno lo shampoo, bensì il co-wash: un prodotto detergente simile a un balsamo che però non fa schiuma. Dopo aver applicato una maschera idratante si applica un prodotto a base di oli micronizzati, perfetti per chiudere le squame del capello e mantenere l’idratazione a lungo. Così facendo il riccio risulta definito, lucido, corposo ed elastico.
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Lo styling per capelli ricci
Come abbiamo detto, ogni capello riccio ha bisogno di esigenza diverse; Fulvio Tirrico consiglia:
«Dopo lo shampoo e la maschera, sulle lunghezze strizzate e non tamponate, si applica una crema a base di oli e sostanze nutritive. È importante che i capelli non siano tamponati perché la spugna dell’asciugamano toglie troppa acqua. Si applica una noce di prodotto facendo scorrere i capelli tra le mani, e poi si esegue lo scrunch, che consiste nel raccogliere i capelli nel palmo delle mano e strizzarli con un panno in microfibra o con lo scottex. Un passaggio fondamentale per eliminare l’eccesso di acqua e di prodotto. Poi si procede con l’asciugatura».
Quali sono le cause del capello crespo?
Sempre Tirrico ci dice:
«Si tratta semplicemente di un problema di disidratazione. Se si individua il tipo di capello riccio, con la corretta curly routine corrispondente, il crespo non esiste, e si hanno ricci perfettamente definiti».
Come asciugare i capelli ricci
L’asciugatura dei capelli ricci è la parte fondamentale per avere una chioma disciplinata e sexy; l’esperto consiglia:
«Chi non ama il volume eccessivo e desidera una testa più contenuta può optare per l’asciugatura all’aria. Il capello prende umidità, si appesantisce e tende ad essere più lungo e boccoloso. Per avere invece ricci più voluminosi e definiti bisogna asciugarli a testa in giù con il diffusore, accartocciandoli al suo interno. In questo modo si ottiene un risultato più vaporoso. Il riccio tiene meglio il taglio, a differenza del liscio: se viene eseguito nel modo giusto, con i capelli asciutti, si può andare dal parrucchiere anche una-due volte l’anno».
Non resta quindi che affidarsi a mani esperte e seguire i preziosi consigli appuntati fino a ora!