Biondo Champagne, avete letto bene! La primavera è in arrivo e ci sembra l’occasione giusta per dare una schiarita ai nostri capelli; se durante l’inverno amiamo tingere i nostri capelli di scuro per sentirci al sicuro in un colore caldo, ammaliante e sensuale, con l’arrivo della stagione calda tendiamo a voler allineare la nuance della nostra chioma con i raggi del sole, dapprima timido – in pieno stile primaverile – e successivamente vivace, alto e luminoso, come in estate. Per questa stagione, dunque, il colore prescelto è un biondo caldo e pieno di riflessi. Vediamo insieme come ottenerlo.
Cos’è?
Se sei già bionda o vuoi diventarlo, il Biondo Champagne è ciò che fa al caso tuo. Questo colore è ricco di pigmenti e sfumature di diverse tonalità, motivo per il quale è altamente personalizzabile. Potrete scegliere se raffreddare al massimo i vostri capelli o se invece scaldarli con qualche sfumatura dorata. Il Biondo Champagne è adatto a ogni lunghezza, non fatevi intimidire quindi se pensate che sia un colore adatto solamente ai capelli lunghi; le sfumature di questa nuance faranno risaltare anche i tagli più corti e ovviamente anche i medi.
Come si ottiene il Biondo Champagne?
Il procedimento per ottenere il Biondo Champagne è molto simile a quello per il White Chocolate Mocha; entrambi questi colori infatti sono un mix fra toni freddi e caldi, ma nel caso della nuance di cui vi stiamo parlando – i colori caldi – sono decisamente in maggioranza.
Inoltre, il Biondo Champagne lascia le vostre radici esattamente come sono. Nel caso l’effetto “troppo biondo” non sia di vostro gusto, potrete scegliere di mantenere la vostra base, castana o nera, esattamente invariata e procedere con il biondo solo da metà testa in poi. Questo biondo è perfetto sulle donne dalla carnagione chiara, che possono adottare il colore direttamente dalla radice e man mano schiarirlo giocando sempre di più sulle punte. Se avete la pelle scura o olivastra, però, non dovete disperare! Il Biondo Champagne è perfetto anche per voi perché valorizza il vostro incarnato, magari mediante la tecnica dello shatush. Vi abbiamo già convinto?
